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La Fragilità Nutrizionale: aspetti psicologici e clinici
21 novembre 2017

Sede del Corso:
E-Skill srl - Milano

 

RAZIONALE

La malnutrizione per difetto, situazione clinica in cui il rifornimento di nutrienti ed energia all’organismo risulta insufficiente a soddisfare le sue richieste, pur rappresentando un problema endemico delle popolazioni in via di sviluppo, si riscontra con notevole frequenza anche nei Paesi occidentali. Dalla letteratura emerge infatti che, in diverse fasce della popolazione, la prevalenza di tale quadro clinico è piuttosto elevata. Si tratta, in particolare, di anziani, soggetti ospedalizzati, persone affette da malattie neurologiche quali Alzheimer o Parkinson, diversi casi di individui colpiti da forme di cancro, da ulcere cutanee e anoressici. Dalla letteratura si evince anche, in maniera chiara, che il problema è ampiamente sottovalutato. Tuttavia, quanto prima si interviene sui casi in cui sia presente un rischio di andare incontro a malnutrizione (detto rischio nutrizionale), quanto più probabile è il recupero dello squilibrio. Le conseguenze della malnutrizione sono molte e, in alcuni casi, piuttosto gravi e complesse: da astenia e debolezza muscolare, a riduzione della ventilazione polmonare e della risposta immunitaria, a peggioramento del quadro clinico generale in presenza di eventuali altre malattie in corso, fino alla morte. L’individuazione di una situazione di rischio nutrizionale si rivela fondamentale, in un’ottica di prevenzione e, a tale scopo, sono stati messi a punto strumenti di screening (questionari più o meno approfonditi) in grado di rilevare i casi e intervenire adeguatamente sul piano clinico. Dalla letteratura si evince, inoltre, che agire sui caregiver dei pazienti a rischio, con un intervento di tipo educativo, può condurre a un più facile riconoscimento e a una migliore gestione del problema, influendo in maniera importante sull’efficacia della prevenzione. Da alcuni studi si è visto che esiste una correlazione tra la presenza di rischio di malnutrizione e la mancanza di conoscenze in ambito nutrizionale, non solo tra gli stessi soggetti a rischio, ma anche e soprattutto tra chi si prende cura di loro a diversi livelli (familiari, badanti, infermieri, medici ecc.). La classe medica e delle professioni sanitarie, in particolare, necessita in modo urgente di approfondimenti in materia di nutrizione. Il tema, infatti, ha uno scarso peso negli studi universitari delle facoltà di Medicina e Chirurgia e delle professioni sanitarie in genere. Ne consegue che medici e figure sanitarie utilizzano poco gli strumenti di screening che hanno a disposizione e, raramente, rilevano parametri di base che definiscono lo stato nutrizionale dei pazienti. Ciò impedisce la presa in carico globale dei bisogni del paziente stesso, con ripercussioni importanti sui processi di guarigione. Migliorare le conoscenze nutrizionali dei caregiver a tutti i livelli, insegnare loro a riconoscere una situazione di rischio in maniera tempestiva e ad apportare alcune modifiche adeguate alla dieta dei loro accuditi, permetterà di ridurre notevolmente l’incidenza di rischio di malnutrizione e avrà ricadute importanti sulla riduzione di degenza ospedaliera e costi sanitari.

 


PROGRAMMA

9:00 Dal rischio alla fragilità nutrizionale. L’educazione tra ipotesi e verifiche di lavoro

10:45 pausa

11:00 La fragilità come cifra dell’umano

12:45 Domande

13:00 pausa pranzo

14.00 Caregiver: aspetti emotivi e relazionali

15:45 Pausa

16:00 Aspetti clinici della fragilità nutrizionale

17:45 Questionari ECM