TERAPIA ANTITROMBOTICA NELLA SINDROME CORONARICA CRONICA:update 2020
18 Gennaio 2020
Nh Laguna Palace - Mestre (Ve)
RAZIONALE
Si stima che ogni anno la mortalità per malattie cardiovascolari, compresa la coronaropatia, sia di circa
17,7 milioni di persone ovvero il 31% della mortalità mondiale.
Inoltre, chi soffre di malattie cardiovascolari ha un'aspettativa di vita ridotta di oltre sette anni.
Da anni ormai è risaputo che la malattia coronarica cronica, che viene chiamata stabile, ha improvvisi
risvegli, purtroppo anche tragici. Per questo il futuro del paziente con una malattia coronarica cosiddetta
stabile è ancora troppo ricco di eventi ischemici.
Le coronaropatie sono causate da aterosclerosi, una malattia cronica progressiva caratterizzata da
accumulo di grasso e tessuto cicatriziale nelle arterie. Chi soffre di queste patologie è a rischio di
sviluppare eventi trombotici che possono comportare disabilità, perdita degli arti e decesso.
La sindrome coronarica cronica include tutte le condizioni in cui si verifica un insufficiente apporto di
sangue e di ossigeno al muscolo cardiaco. La causa più frequente è l'aterosclerosi, caratterizzata dalla
presenza di placche ad alto contenuto di colesterolo (ateromi) nelle arterie coronarie, capaci di ostruire o
ridurre il flusso di sangue. L'attività del cuore è caratterizzata da un equilibrio tra il fabbisogno di ossigeno
del muscolo cardiaco e il flusso di sangue. Il cuore infatti è un organo che utilizza grandi quantità di
ossigeno per il proprio metabolismo. In presenza di patologie o condizioni che alterano questo equilibrio
si può generare una riduzione acuta o cronica, permanente o transitoria, dell'apporto di ossigeno (ipossia
o anossia) e degli altri nutrienti, che può a sua volta danneggiare il muscolo cardiaco, riducendone la
funzionalità (insufficienza cardiaca).
E' pertanto importante identificare i pazienti a maggior rischio di soffrire di tali complicanze.
Durante questa giornata di lavoro si andranno soprattutto ad indagare le attuali linee guida terapeutiche
in questo ambito ma anche le nuove terapie antitrombotiche capaci di controllare la risposta coagulativa alle instabilizzazioni di placca e che sembrano determinare un approccio efficace per migliorare gli
outcome nei pazienti con malattia aterosclerotica cronica. L'intento è disegnare un percorso comune
dove l'appropriatezza prescrittiva vorrà tradursi nel miglior controllo possibile dell'evoluzione della
malattia.
PROGRAMMA
08:30 Registrazione partecipanti
08:45 Saluti e apertura dei lavori
I sessione
09.00 Fisiopatologia della placca aterosclerotica: dal concetto di stabilità a quello di cronicità
09.20 Discussione interattiva
09.30 Stratificazione del rischio persistente
09.50 Discussione
II sessione
10.00 Quali dati dalla real life?
10.20 Discussione
10.30 Quale razionale per un cambio di paradigma?
10.50 Discussione
11.00 Coffee break
III sessione
11.20 Nuove opzioni terapeutiche: i dati del trial clinici
11.40 Discussione
11.50 Le nuove linee guida
12.10 Discussione
IV sessione
12.20 Approccio pratico nei diversi scenari clinici
12.40 Discussione
12.50 Prevenzione secondaria tra 10 anni: prevarranno gli antiaggreganti o gli anticoagulanti?
13.10 Discussione
Take Home Message
14.15 Consegna e compilazione questionario ECM